mercoledì 28 gennaio 2009

Il gioco espresione di creatività

Il gioco è molto più che un semplice divertimento, è anche creatività, fantasia, apprendimento, crescita, socializzazione, scoperta e conoscenza di se stessi e dell'ambiente in cui si vive.
Non deve quindi essere considerato un'esperienza futile e dispersiva, ma uno strumento attraverso cui l'individuo impara a conoscere e contemporaneamente prende le distanze dal mondo, partecipa all'esperienza del rapimento e, nel porre in gioco se stesso e la realtà, si conosce e la conosce meglio.
Il gioco permette lo sviluppo delle abilità manipolatorie dovute all'uso particolarmente sviluppato delle dita, dell'immaginazione e può rappresentare uno dei principali metodi di apprendimento poiché spinge il bambino ad interagire con l'ambiente che lo circonda e di conseguenza a conoscere le svariate sfaccettature della realtà. Per i bambini non c'è alcuna differenza tra il gioco e ciò che un adulto potrebbe considerare come un lavoro. I bambini, ad esempio, si divertono ad aiutare i loro genitori nei lavori domestici così come si divertono a maneggiare i giocattoli. Solo più tardi, una volta che giungono ad associare un'attività alla ricompensa, essi iniziano a considerare quel comportamento in vista di benefici a lungo termine piuttosto che per la gratificazione immediata.
Ciò è dovuto allo sviluppo di abilità cognitive che consentono al bambino di vedere il legame tra causa ed effetto.
Il gioco è significativo per lo sviluppo intellettivo del bambino, perché il bambino, quando gioca, sorprende se stesso e nella sorpresa acquisisce nuove modalità per entrare in relazione con il mondo esterno. Nel gioco il bambino sviluppa le proprie capacità intellettive. A seconda dell'età, il bambino nel giocare impara ad essere creativo, sperimenta le sue capacità cognitive, scopre se stesso, entra in relazione con i suoi coetanei e sviluppa quindi l'intera personalità.

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