martedì 30 dicembre 2008

La teoria piagettiana

Piaget dimostrò innanzitutto l'esistenza di una differenza qualitativa tra le modalità di pensiero del bambino e quelle dell'adulto e poi che il concetto di capacità cognitiva e quindi di intelligenza è strettamente legato alla capacità di adattamento all'ambiente sociale e fisico. Secondo Piaget i due processi che caratterizzano l'adattamento sono l'assimilazione e l'accomodamento:
1)l' assimilazione consiste nell'incorporazione di un evento o di un oggetto in uno schema comportamentale o cognitivo già acquisito. In pratica il bambino utilizza un oggetto per effettuare un'attività che fa già parte del suo repertorio motorio oppure decodifica un evento in base ad elementi che gli sono già noti (p.es. gli oggetti nuovi portati alla bocca dal bambino);
2)l' accomodamento consiste nella modifica della struttura cognitiva o dello schema comportamentale per accogliere nuovi oggetti o eventi che fino a quel momento erano ignoti (nell'esempio precedente, se l'oggetto è difficile d'afferrare il bambino dovrà modificare la presa).
I due processi si alternano alla costante ricerca di un equilibrio fluttuante ( omeostasi ), ovvero di una forma di controllo del mondo esterno.
Nei suoi studi sull'età evolutiva Piaget notò che vi erano periodi dello sviluppo nei quali prevaleva l'assimilazione, periodi nei quali prevaleva l'adattamento e periodi di relativo equilibrio. Elaborò così una distinzione degli stadi di sviluppo cognitivo, individuandone in particolare tre, di cui i primi due divisi in fasi:
1)stadio senso-motorio (dalla nascita ai due anni circa) .Come implica il nome, il bambino utilizza i sensi e le abilità motorie per comprendere ciò che lo circonda, affidandosi inizialmente ai soli riflessi e più avanti a combinazioni di capacità senso-motorie. Sono individuabili sei fasi:
la prima, dalla nascita all'età di un mese e mezzo, è dominata da un' attività riflessa ;
B)la seconda, dal mese e mezzo ai quattro mesi, è detta delle reazioni circolari primarie , in quanto il bambino sviluppa la ripetizione di un'azione casuale per ritrovarne gli effetti gradevoli
C)la terza, dal quarto all'ottavo mese di vita, è chiamata delle reazioni circolari secondarie , perché il bambino osserva con interesse i risultati delle sue azioni che iniziano ad essere intenzionali;
D)la quarta, dagli otto ai dodici mesi circa, è quella in cui il bambino è in grado di riprendere un'azione su un oggetto dopo averla interrotta ( reazioni circolari differite );
E)la quinta, dall'anno di vita ai diciotto mesi, delle reazioni circolari terziarie , che consiste nello stesso meccanismo della precedente fase ma effettuato con variazioni, perché il bambino compie con le sue azioni una sperimentazione attiva ed è sempre alla ricerca di novità
F)la sesta, dai diciotto ai ventiquattro mesi, è caratterizzata dall'invenzione di mezzi nuovi , nonché dalla circostanza che le azioni sono ora interiorizzate e pertanto il bambino sviluppa la capacità d'immaginare gli effetti delle azioni che esegue, di fare sequenze di azioni e di descrivere oggetti non presenti nel suo campo percettivo;
2)fase pre-operatoria del secondo stadio (dai due ai sette anni circa).In questo periodo l'atteggiamento del bambino è ancora contraddistinto da un egocentrismo intellettuale, perché vede le cose da un solo punto di vista: il suo! Crede che tutti la pensino come lui e che capiscano i suoi pensieri. Pertanto se racconta una storia, lo farà in modo che un ascoltatore che non la conosce non capirà nulla. Il linguaggio è un nuovo mezzo di conoscenza che, partendo dalle parole intese prima come simboli e poi come segni, ovvero significati convenzionali, dà al pensiero ed al linguaggio il requisito di comunicabilità sociale. Il ragionamento del bambino in questa fase non è né deduttivo, né induttivo, ma transduttivo o analogico, dal particolare al particolare. Ciò si traduce in una modalità di comunicazione piena di "libere associazioni" senza alcuna connessione logica ed in cui il ragionamento si sposta da un'idea all'altra, rendendo pressoché impossibile una ricostruzione attendibile degli eventi;
3)fase delle operazioni concrete del secondo stadio (dai sette agli undici anni circa).Il termine operazioni si riferisce ad operazioni logiche o principi utilizzati nella soluzione di problemi. Il bambino in questo periodo non solo utilizza i simboli, ma è in grado di manipolarli in modo logico. Intorno ai 6/7 anni egli acquisisce la capacità di conservazione delle quantità numeriche, delle lunghezze e dei volumi.Per conservazione s'intende la comprensione del fatto che la quantità rimane tale anche in caso di variazioni di forma. Verso i 7/8 anni il bambino sviluppa invece la capacità di conservare, nel senso appena visto, i materiali e tale specifica qualità prende il nome di reversibilità. Infine, al compimento dei 9/10 anni, egli raggiunge anche l'ultimo passo della conservazione, ovvero la conservazione della superficie. Messo di fronte a dei quadrati di cartoncino si rende conto che essi occupano la stessa superficie, sia quando sono tutti vicini, sia quando sono sparsi;
4)stadio delle operazioni formali (dai dodici anni in poi).Nella fase delle operazioni concrete il bambino ha delle difficoltà ad applicare le sue competenze a situazioni astratte. Dopo i dodici anni invece il pensiero diventa ipotetico-deduttivo , perché opera su premesse ipotetiche e ricava le conclusioni logiche che discendono da esse. In particolare, è ipotetico in quanto è in grado di variare i fattori di un fenomeno per verificarne le cause ed è deduttivo perché stabilisce, attraverso deduzioni e induzioni, relazioni logiche tra fatti e leggi generali. La realtà non è più la fonte degli atti di conoscenza del bambino, ma viceversa è vista come una delle manifestazioni del possibile.
5)Da questo momento in poi il pensiero continua a svilupparsi per tutta l'età adulta, attraverso l'applicazione delle operazioni formali ad un numero crescente di situazioni.
Il passaggio da uno stadio all'altro e la ricerca quindi di un equilibrio sempre più maturo è la conseguenza dell'agire di quattro fattori:
maturazione fisica;
- esperienza con oggetti fisici;
- esperienza sociale;ed equilibrio

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